febbraio 2016
da InMoto, by Giovanni Carlo Nuzzo
Regno d’inverno
Giochi, spettacoli, birra, concerti, beneficenza … purché non succeda d’estate!
Il ritrovo annuale di questi veri globetrotter delle nevi
Recita il manifesto dei Winter Bikers: “Il problema dell’estate è che il motociclista si confonde con chi ha la moto”.
Trarne le logiche conseguenze.
Ecco il manifesto dei Winter Bikers, sodalizio FMI a pieno titolo dal 2013 ma con una storia alle spalle di almeno un quarto di secolo. Fin da quando cioè militavano dentro il Moto Club Faenza (oggi dissolto) come organizzatori dell’evento nazionale più gettonato dell’inverno: il Winter Bikers, appunto.
Tre anni fa la baracca s’è spostata dal campo crossi di Monte Coralli, dove ha fatto base per ben due decenni, all’Agriturismo “Il laghetto del sole”, 5 km in linea d’aria, oltre il fiume Lamone. E qui hanno creato il più straordinario villaggio motociclistico invernale d’Italia.
Ogni gennaio, dopo l’Epifania, si monta e si smonta come un folle christkindlmarket alla rovescia. Gente votata al freddo per missione. Gianni Rosetti, padre fondatore, mostra sul gilet le sue 26 targhette Elefantentreffen. Gli altri seguono a ruota. Nemmeno le giovani leve scherzano: Alessandro “Wizz”, più recente acquisizione, è appena reduce da un giro di Capodanno in moto a Nordkapp, via Russia!
La “dogana” Winter Bikers, lungo la via Modiglianese, contempla una semplice procedura standard, uguale per tutti: “due fiorini”, anzi, 10 euro.
Si apre la sbarra e si entra. Tutto qui.
Sabato la visita è alla sede della Gresini Racing. I capannoni del team Aprilia MotoGP, nonché Moto2 e Moto3, sono alla prima periferia di Faenza. Immancabile.
Al Laghetto del sole invece il trastullo dei motociclisti contempla tiro alla fune, corsa coi barili, piantare chiodi nel ciocco. Non solo.
Da anni la beneficienza è parte integrante del progetto. Allo stand “Disability and Bikers”, numerosi i disabili presenti con le loro moto adattate a misura di una passione che può anche fare a meno di una gamba, ma non degli amici. Grande cuore di Romagna. E una tempra robusta come il viticcio del Sangiovese.
Cala la sera e la grapperia ufficiale stantuffa a tutta manetta. Guizzano fiamme vive, s’arrostisce la porchetta, s’alzano vapori dal pentolone del “bisò” il vin brulè alla faentina, distribuito a mestolate.
Seduto ai tavoli, quasi in incognito, l’obiettivo del cronista coglie un rilassato Fausto Gresini.
Fuori, tra gli scoppi, parte la macchina infernale.
Motore “frankestein” di Fiat 126, dagli scarichi fiammanti come le trombe del giudizio, capace di contendere il piazzale ai ciucchi. Non fa nemmeno freddo. Wizz, il globetrotter delle nevi, gira a maniche corte. Beati vent’anni.
Al capannone centrale si riversa una fiumana di mille iscritti. Il botteghino conferma. Per il venticinquennale s’è fatto il record.
Comincia la musica. Nei due giorni i concerti a palla sono punto fermo: Zaway, il blues rock dei Cap48, Black Jack Rock’n’Roll, Celeb Car Crash e il country metal della banda tedesca Dezperadoz, per la prima volta in Italia, direttamente da Duisburg: “Yippie Ya Yeah, Yippie Ya Yeah!” (cavallo di battaglia 2015).
Spedire i partecipanti in tenda o sacco a pelo non è impresa semplice, occorrono le ore piccole e molte, molte birre.
Al mattino i sopravissuti smobilitano allo sfrigolare delle uova fritte e della pancetta doc di Romagna. La colazione domenicale è leggendaria al Winter Bikers. Perfetta macchina dell’ospitalità.
Quindi il “christkindlmarket” smonta, tutti in sella e tutti a casa, ci si rivede l’anno prossimo.
Purtroppo deve ancora passare un’altra estate.